con lo sguardo da straniero (be light, mr. gellner) . 2019
con lo sguardo da straniero (be light, mr. gellner) is located in the colony, drawing inspiration from the interior gellnerian landscape, starting from a research on the colour program. in the colony (as well as in the rest of the village) the primary colours come to invest the elements, it is here that the yellows and reds and the blues, from the ramps’ partitions of the colony pass to the lighting bodies to the light switches (be light, – again – mr. gellner).
fragments of fallen plaster are collected, packed and archived. the recovery of old documents within the colony offers a medium of action. with the “mould and deckle” technique the paper is recycled, mixed with the primary plasters and restructure. the size of the sheets obtained correspond to those of the square windows that rhythmically vest the space of the colony. in a small room, the only one in which there are three of these windows, the papers are installed, creating a filter and membrane between the internal and external landscape. these specific hues, together with the square, represent a certain “synthetic essence of gellner”, or rather lo sguardo di gellner (gellner’s gaze). the colours shown on the paper seem faded, lighter than the original plasters. evoking the idea of the passage of a time, in which colour, gradually, becomes light. |
con lo sguardo da straniero (be light, mr. gellner) si inserisce nella colonia del villaggio, ispirandosi al paesaggio dell’interior design gellneriana, partendo quindi da una ricerca sul programma-colore. nella colonia (così come nell’intero villaggio) i colori primari vengono ad investire gli elementi, ecco che i gialli e i rossi e gli azzurri, dalle partizioni delle rampe della colonia passano ai corpi illuminanti e agli interruttori della luce (be light, – again – mr. gellner).
frammenti di intonaci caduti vengono raccolti, imbustati e archiviati. il recupero di documenti storici all’interno della colonia offre un medium d’azione. con la tecnica “mould and deckle” la carta viene riciclata, mescolata con gli intonaci primari e rimpastata. le misure dei fogli ricavati corrispondono a quelle delle finestre quadre che scandiscono ritmicamente lo spazio della colonia. in una camera piccola, l’unica in cui si trovano tre di queste finestrine, le carte vengono installate, creando filtro e membrana tra paesaggio interno ed esterno. queste colorazioni specifiche, insieme al quadrato, rappresentano una certa “essenza sintetica di gellner”, ovvero lo sguardo di gellner. i colori, riportati della carta, sembrano stinti, schiariti, rispetto agli intonaci originali. evocano l’idea del passaggio di un tempo, in cui il colore, progressivamente, diventa luce. |