binario/binario . 2016
the installation consists of two elements, basalt stones laid out on the floor in a circle and a video projection of a rail slowly gliding by. the stones were collected from an abandoned railroad on the outskirts of venice and transported one backpack at the time back to the venetian islands. the layout of the stones creates an empty inner ring, it’s diameter equal to the width of a railway. in the looped video we see the tracks moving down the projection suggesting a forward movement. the film is actually shot while moving backwards over the rail but projected in reverse, this double negative generates a positive, forward movement. this ambiguity raises the question; are forward and backward not one and the same?
everywhere we look we see mechanisms repeating themselves over and over again and, in fact, time itself can be considered cyclical. binario/binario is a collection of these mechanisms, a showcase of cycles, but most importantly is itself a repetition of that which it contains. click here to see the video |
l’installazione è composta da due elementi; un cerchio di pietre di basalto disposte sul pavimento e una proiezione video di una rotaia che scorre lentamente. i sassi sono stati raccolti da una ferrovia abbandonata alla periferia di venezia e trasportati, uno zaino alla volta, sull’isola. la disposizione delle pietre crea un anello vuoto, il cui diametro è pari alla larghezza di un binario. nel loop video le rotaie si muovono verso il basso suggerendo un movimento in avanti. il film è in realtà girato compiendo il movimento opposto, e successivamente proiettato al contrario, questo doppio negativo, genera un positivo movimento in avanti. l’ambiguità del video fa sorgere una riflessione su che cosa siano effettivamente l’ avanti e l’ indietro, l’inizio e la fine, possiamo identificarli come la stessa cosa?
ovunque guardiamo, vediamo meccanismi che si ripetono più e più volte, il tempo stesso, infatti, può essere considerato come un ciclo. binario/binario è una raccolta di questi meccanismi, una vetrina di cicli, ma soprattutto è essa stessa una ripetizione (tautologica) dei suoi stessi contenuti. |